Nonostante più di una perplessità sulla reale efficacia e cogenza di questo referendum, riteniamo che il 17 si debba andare a votare per il sì e ciò essenzialmente per inviare due segnali politici al governo:
- contrastare una sempre più evidente tendenza accentratrice e autoritaria, che ridimensiona il ruolo delle istituzioni regionali e mortifica la volontà popolare delle comunità;
- opporsi al processo di liberalizzazione nelle concessioni per la ricerca e lo sfruttamento delle risorse energetiche, che per un verso produce danni ambientali spesso più onerosi dei benefici apportati e per un altro rende il nostro Paese ancora più dipendente e assoggettato, non certo più autonomo.